“Schiappe“, ma soprattutto troppo sedentari

Sono peggiorate le prestazioni atletiche di ragazzi e ragazze, soprattutto a partire dagli anni ’90.

Tale constatazione si rivela oltremodo allarmante se si mettono insieme la dannosa tendenza ad uno stile di vita sedentario, la scarsa attenzione all’educazione fisica a scuola e l’eccessivo tempo passato davanti a computer e tv.

«È deprimente», per dirla con le parole di Lejf Inge Tjelta, coordinatore di un’ampia ricerca norvegese che ha messo a confronto le performance atletiche sui 3.000 metri di migliaia di ragazzini nell’arco di 40 anni, scoprendo che le prestazioni dal 1969 al 2009 sono calate di circa il dieci per cento. Perché oggi i bambini si muovono poco, e quindi anche nello sport hanno subito il «fiatone».

La pratica sportiva

«Fino agli anni 90 nel loro tempo libero i bimbi uscivano a giocare, perfino qua in Norvegia – osserva Tjetla –. Ora stanno di fronte al computer, soprattutto i maschi: questo spiega anche perché i risultati sono peggiorati di più proprio nel sesso maschile». I ricercatori norvegesi puntano il dito sulla scarsa importanza data all’educazione fisica nei programmi scolastici. Concordo con tale sottolineatura, ma ritengo che altrettando importante e decisiva sia la diffusione di una cultura sportiva centrata sui benefici per la persona, più che sul conseguimento di risultati e successi.

Finché in Italia l’immagine sottesa alla pratica sportiva rimanda alla partecipazione a campionati e tornei, all’appartenenza a squadre e formazioni blasonate, e all’illusione del successo come investimento sul futuro, è scontato che ci troveremo sempre più ad aver a che fare con i pochi sotto stress per troppa pratica sportiva (che non è affatto salutare!!) e con i tanti che saranno sempre più spettatori passivi, e forse anche obesi.

«Per sconfiggere la sedentarietà nei bambini è anche opportuno ridurre l’uso dell’auto. Oggi prendiamo la macchina anche per percorrere meno di 3 chilometri, per cui c’è spazio per cambiare cattive abitudini: per far capire ai ragazzi che l’attività fisica è importante basta ad esempio andare in giro in bicicletta per il quartiere piuttosto che salire in auto. Dobbiamo insegnare ai nostri figli il piacere di mantenersi in forma attraverso il movimento», conclude Tjelta.

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