Ragazze in lacrime. Ho espulso i genitori
L’arbitro: Non conoscono le nuove regole e protestano, le giocatrici guardavano in tribuna stupite. Mai visto prima. Imbarazzante».
Così titolava il 5 Gennaio “La Gazzetta della Sport”, il maggior quotidiano sportivo italiano. Un titolo che non poteva lasciare indifferenti educatori, formatori e allenatori; un titolo che, stranamente, non prende in esame il “solito” calcio ma la pallavolo … questa volta però non ha niente a che vedere con la nobile arte del palleggio e del bagher. L’articolo parla di “proteste molto animate e offensive dei genitori-tifosi” che hanno costretto l’arbitro a sospendere la gara. “Molte ragazze (si parla di un torneo giovanile under 16) in campo erano stupite dal comportamento dei genitori sulle tribune, qualcuna addirittura piangeva” . Per poter riprendere in modo sereno la gara, alcune persone sono state allontanate dall’impianto.
Taglio formativo ed educativo
Un chiaro esempio dunque di come anche – soprattutto i genitori vadano educati ad una vera cultura sportiva.
Lo sport, a maggior ragione quello giovanile, deve avere necessariamente un taglio formativo ed educativo. L’atleta deve essere circondato da adulti positivi da cui prendere esempio: l’allenatore in primis, i genitori subito dopo, devono essere modelli ai quali l’atleta in formazione si ispira. Più che di parole, l’insegnamento è fatto di gesti, azioni e comportamenti. L’insegnamento è molto più pratico di quello che spesso si pensa. Il patto educativo deve inoltre essere condiviso e rafforzato dai genitori: quanti danni si fanno con un comportamento sbagliato di fronte agli occhi del giovane atleta !!! Non penso siano una valida attenuante la non conoscenza delle regole da poco introdotte nella pallavolo; anche l’accettare, nel bene e nel male, le scelte dell’arbitro è educazione. Come si comporterà quell’atleta che osserva l’allenatore a bordo campo o il proprio genitore in tribuna inveire contro l’arbitro? In conclusione, il ruolo positivo del genitore è di sostenere dal punto di vista morale e di interesse il divertimento del figlio.