FARINA: IL “LIEVITO” DEL PALLONE

L’opinione di Carlo Nesti,

“Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio? A che cosa lo paragonerò?… È simile al lievito che una donna ha preso e impastato in tre grosse misure di farina. Allora il lievito fa fermentare tutta la pasta»” (Lc 13, 18). Per una volta, mi sia permesso di approfittare della Parola di Gesù per un “gioco di… parole”.

L’esempio di Simone Farina consente di associare il cognome al “lievito”, chiamato in causa dal Signore, per definire la realtà più bella che possa esistere: “Casa Sua” (e nostra). Il difensore del Gubbio è diventato celebre, ormai, essendosi sottratto a una “tentazione” non da poco, nel caos dello scandalo-scommesse.

Ha rinunciato a “truccare” una partita, in cambio dell’equivalente dell’ingaggio annuale: 60 mila Euro. E la sua denuncia è stata resa nota solo a distanza di molto tempo, sia per il timore di subire ritorsioni, sia per il carattere del ragazzo, del tutto estraneo alla smania di inseguire la fama e la gloria.

Due considerazioni

Dopo alcune settimane, devono rimanere ben separate, ed egualmente apprezzabili, 2 considerazioni. La prima riguarda il conforto, che offre, sapere come l’onestà non sia un valore perduto, e, ogni tanto, finisca su giornali, radio, televisioni e Web, almeno quanto la delinquenza. Troppo poco, ma accontentiamoci.

La seconda è che questo “richiamo” della cronaca ci convince di una necessità morale. Occorre che gesti, come quello di Farina, tornino a essere “normali”, e non “straordinari”, al punto da legittimare i riconoscimenti della Fifa, nella cerimonia di consegna del Pallone d’oro. Tutto ciò anche per evitare ingiustizie.

Un altro giocatore, Fabio Pisacane della Ternana, agì allo stesso modo, molto prima di Simone, eppure rimase isolato. Se, da adesso in poi, considerassimo “fare il proprio dovere” un fatto speciale, inaugureremmo dannose “classifiche di merito” su principi elementari, alla base di qualsiasi società civile.

Quindi, ben venga pure l’invito di Prandelli ad aggregarsi a un raduno azzurro, ma poi stop! Anche perché una parte dell’opinione pubblica, prevenuta, ritiene che la divulgazione della “correttezza” abbia finalità “esibizionistiche”. Al contrario, dovrebbe essere l’atto più semplice e silenzioso del mondo.

SCHEDA – SIMONE FARINA

Simone Farina (Roma, 18 aprile 1982) è un calciatore italiano, difensore del Gubbio. Cresciuto nelle giovanili della Roma, nell’estate 2001 viene ceduto in prestito al Catania, società con la quale disputa 2 gare di Serie C1. Da allora, milita in varie squadre di terza serie, fino a che, nel 2011, gioca in Serie B con il Gubbio. Nel dicembre scorso si scopre che, mesi prima, ha rifiutato 200.000 Euro, da spartirsi con altri 3 atleti (la cifra singola è sullo stesso ordine del suo ingaggio), da parte dell’ex compagno, nelle giovanili della Roma, Alessandro Zamperini. Si trattava di “truccare” la partita di Coppa Italia Cesena-Gubbio, e, denunciando il fatto, Farina ha dato il via alla seconda tranche dell’inchiesta sull'”Operazione Last Bet”.

Il selezionatore azzurro Cesare Prandelli decide di aggregarlo al raduno della Nazionale, in vista della sfida del 27 febbraio tra Italia e Stati Uniti. Per il medesimo gesto, il presidente della Fifa Joseph Blatter lo invita alla cerimonia di premiazione del “Pallone d’oro”, in Svizzera, per poi rendergli omaggio con la consegna simbolica di un gagliardetto.

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