Caso calcioscommesse: un bouquet di notizie che fa ben sperare

Questa sì che è una buona notizia, anzi un bouquet di buone notizie. De André cantava: “È dal letame che nascono i fiori”! Che il nostro calcio sia stato trovato ancora una volta malato di soldi purtroppo non è una buona notizia, né per il calcio né per lo sport in genere. Ma da questo “letame” sono spuntati dei fiori, anche grazie all’azione mediatica del CT Cesare Prandelli: a lui il merito di aver dato risonanza alle buone notizie!!

Il tutto è iniziato con Simone Farina, difensore del Gubbio, dalla cui denuncia è partita la nuova inchiesta sul calcio scommesse: ha rifiutato 200 mila euro (più del doppio di quanto percepisce per una stagione in B) che gli erano stati offerti per truccare la gara di Coppa Italia. Un gesto che merita una standing ovation, segno di quella correttezza e trasparenza che nello sport si chiama fair play e che nella vita si chiama onestà, vera ricchezza dello sport e della società civile.

Arricchisce questo bouquet di buone notizie il fatto che finalmente, nel torrente sporco di cronaca negativa, ci si degna di raccontare anche questa vicenda positiva del nostro sport e della nostra Italia, con l’augurio che possa diventare stile e qualità del sistema informativo per un mondo migliore: exempla trahunt!

Il calcio ha bisogno di esempi

Questo bouquet di notizie ci mostra altri fiori che profumano in modo genuino e intenso.
Il presidente del Gubbio, Marco Fioriti, commenta in questo modo la scelta del suo difensore: «Il suo è stato un comportamento normale, di una persona normale, che ha dei sani principi in testa». Sentire queste parole stupisce, per la semplicità e la profondità che trasmettono. Infatti non abbiamo bisogno di eroi! Vogliamo gente normale, che agisca nel rispetto della propria coscienza e dei più alti valori della nostra civiltà.

E la stessa scelta del CT della nazionale, Cesare Prandelli, non ha nulla a che fare con il trionfalismo e l’esaltazione a cui annuiscono alcuni titoli e commenti di giornale: essa invece è la manifestazione di vicinanza e condivisione a una scelta che può portare alla solitudine e all’emarginazione, se non si trova il necessario sostegno. «Mi è piaciuto quello che ha fatto Simone – ha detto il CT – perché ha dimostrato un grande coraggio e una forza interiore straordinaria. Adesso sta a noi non abbandonarlo. Il calcio ha bisogno di esempi e anche l’Italia». Non l’ha convocato in nazionale, perché giustamente altri sono i criteri per definire la rosa dei giocatori, ma da grande allenatore e conoscitore di persone qual è, il CT ha dato un segnale forte di condivisione e di sportività.

Questa è l’umanità in cui ci riconosciamo e che vogliamo proporre come modello cui ispirarsi. Questa è la normalità che rispecchia il meglio della nostra civiltà e che ci fa guardare al futuro con fiduciosa speranza e realistico ottimismo.

Questo bouquet di buone notizie è un bel regalo per il nuovo anno.

Di fronte a noi si apre la speranza di un migliore 2012!

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