Week end formativo per referenti educativi nello sport: il resoconto

Lo scorso week end, 19-20 febbraio 2011, si è tenuto a Roma il secondo appuntamento formativo per referenti educativi nello sport organizzato dal CNOS Sport – Salesiani per lo sport.

Presenti 22 partecipanti, coordinati dal Presidente del CNOS Sport, Don Claudio Belfiore.

Abbiamo chiesto a Don Claudio di parlarci dell’incontro e riportiamo adesso le sue parole.

Come è andata?

Abbiamo lavorato davvero bene: intensamente, in modo partecipato, toccando punti fondamentali.

Chi ha partecipato e in che modo?

In totale i partecipanti sono stati 22, di cui 3 (Napoli, Portici e Terni) solo di sabato. Il gruppo ha nuovamente evidenziato la sua eterogeneità. Ci sono competenze molto diverse: c’è il semplice allenatore di oratorio, l’insegnante di educazione fisica, il dirigente di grande associazione o srl, il formatore CONI. Questo è allo stesso tempo ricchezza e fatica, a seconda dei momenti. Nel gruppo sono rappresentate anche tutte le età: l’adulto con lunga esperienza e il giovane ventenne. A livello di genere sono più i maschi che le donne (4 su 22).

Qual è il background di provenienza dei partecipanti?

Provengono tutti da case salesiane, la quasi totalità da parrocchia oratorio, eccetto i partecipanti da Frascati (scuola). Le altre città di provenienza sono: Padova, Genova, Scandicci (FI), Terni, Civitavecchia, Macerata, Portici (NA), Lecce, Corigliano Calabro.

Come descriverebbe l’obiettivo di questo secondo week end formativo? (il primo si era svolto in novembre, ndr)

L’obiettivo di questa tappa del percorso formativo era acquisire una mentalità progettuale, sia dal punto di vista delle idee (cosa devo tenere presente, come si fa) sia dal punto di vista della prassi (come costruisco un percorso educativo). Per realizzarlo, ci siamo avvalsi dell’apporto prezioso della prof.sa Francesca Busnelli, nella giornata di sabato, e del prof. Giovanni Esposito, la domenica.

Come si è articolato il percorso?

Sabato pomeriggio la prof.ssa Busnelli ci ha aiutato ad entrare nella logica del progetto educativo, in modo semplice e chiaro, direi in forma molto sapienziale, seguendo la traccia fornita dalla scheda già inviata in precedenza nelle singole case. I partecipanti hanno poi lavorato a gruppi nell’ideare un percorso educativo rispetto a quattro compiti da me affidati a quattro gruppi diversi: come costruire l’équipe (perché non si può lavorare da soli); come stare dentro la CEP (non si può lavorare staccati dal contesto in cui ci si trova); come strutturare percorsi formativi per i diretti collaboratori (in modo che allenatori, dirigenti e istruttori partecipino della stessa mission e vision dell’équipe); come trovare finanziamenti per le proprie attività (c’è bisogno di risorse finanziarie, ma non solo).

Al mattino di domenica ogni gruppo ha presentato il proprio lavoro, presente il prof. Esposito Giovanni, formatore della Scuola dello Sport del CONI, con una duplice attenzione: verificare la correttezza formale della progettazione (per acquisire la mentalità progettuale); arricchirsi di idee e spunti rispetto ai quattro obiettivi che ci siamo dati (in qualche modo una formazione ulteriore a capire l’importanza strategica di ogni singolo tema evidenziato dall’obiettivo).

Si sono raggiunti gli obiettivi sperati?

Ovviamente non è sufficiente un week end per abilitare le persone e avviare il cambiamento delle situazioni. Tuttavia si ha avuto l’impressione di toccare punti nevralgici nella comprensione di che cosa vuol dire sport in ambiente salesiano, e soprattutto abbiamo lavorato pensando a come avviare il cambiamento e con quali scelte e strategie, per evitare sia l’idealismo che la lamentazione.

E ora? Come continuare?

C’è ancora cammino da fare! A ben riflettere ognuno dei punti assegnati ai quattro gruppi di lavoro può essere un modulo formativo a sé stante e già molto impegnativo. È stato importante focalizzarli in questa occasione, e allo stesso tempo offrire degli strumenti per trovare delle vie di soluzione: la progettazione educativa, cioè la progettazione volta al cambiamento delle situazioni.

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