Pensieri in libertà di un vecchio allenatore
Pubblichiamo con grande piacere alcune riflessioni che Marco Baggiani, allenatore della Pgs Torregalli di Firenze-Scandicci, ci ha inviato a proposito della sua esperienza. Marco ci racconta in particolare una domenica sportiva vissuta con i ragazzi sul campo e con le loro famiglie.
A lui e alla Pgs Torregalli, che partecipa a La Partita Educativa, va il nostro sostegno e ringraziamento!
Domenica 10 aprile 2011, La Spezia, finali dell’ottavo torneo ispettoriale. Finalmente una giornta di sole con temperatura piacevole dopo un torneo svolto spesso sotto l’acqua ed in giornate fredde.
Sono seduto su una panchina dopo il pranzo condiviso da tutte le squadre e la messa della mattina e penso a quasi dieci anni fa quando un po’ titubanti pensammo di fare partire questa iniziativa.
La mia prima squadra, io che ero un po’ timoroso e dubbioso su come potevo far passare il messaggio cristiano attraverso lo sport, e poi che sport il calcio che, attraverso la televisione ci lancia messaggi del tutto contrari. E poi lavorare non con ragazzi dell’oratorio che hanno già un imprinting ma con i cosidetti “cani sciolti”, coloro che l’oratorio lo usano e basta. Ed invece, affidandomi al Signore, ecco davanti ai miei occhi alcuni di quel primo gruppetto che ora allenano con entusiasmo le nuove squadre e che sono diventati parte integrante del motore dell’oratorio. E vero, alcuni si sono persi (io cerco sempre di avere loro notizie), però io credo e spero che tutte le parole, tutte le esperienze e anche i rimproveri che ho cercato di trasmettergli o gli ho fatto durante gli allenamenti non siano perse e prima o poi daranno i loro frutti. Altri invece si sono integrati nell’oratorio, alcuni si sono cresimati, ed ora vivono la loro esperienza di cristiani in gruppi di catechesi. Allora penso che per tutto questo non ringrazierò mai abbastanza nostro Signore.
Ma torniamo alla giornata odierna e al torneo, che nel corso degli anni ha modificato la sua formula fino a raggiungere quella attuale che mi sembra più che buona. Le giornate e la finale vedono coinvolte tutte le squadre riunite in una sola casa, presenziamo insieme alla messa, pranziamo e poi nel pomeriggio spazio alle partite. Mi sono reso conto che sia la S. Messa che soprattutto il pranzo crea nei ragazzi dei momenti in cui i gruppi si mescolano e si crea affiatamento. Tanto che nei tempi morti delle attese, sia della S. Messa che del pranzo, i ragazzi giocano insieme a squadre mischiate.
Il pranzo poi è un momento importantissimo per coinvolgere anche le famiglie e i genitori. Persone che poi una volta che entrano in oratorio si rivelano risorse importantissime e alcuni di loro scoprono o riscoprono il loro essere cristiani e la bellezza del mettersi a servizio. Quest’anno mi rendo conto che senza accorgermene è venuto a crearsi un gruppo affiatato di genitori che addirittura si sono fatti una maglietta tutti uguali e ci hanno seguito in tutte le nostre trasferte con il sole, la pioggia, il vento e il freddo. Altra cosa di cui devo ringraziare nostro Signore.
Ma torniamo a quello che volevo scrivere in questo articolo, le finali. Le partite sono state tutte molto avvincenti e combattute e i ragazzi sono tutti usciti dal campo sorridenti e felici.
Chi ha vinto? Ha vinto lo sport educativo fatto in stile salesiano. Ho perso io che all’inizio ero scettico e ha vinto nostro Signore che mi ha dimostrato il contrario, ma sono contento, felice anzi felicissimo di avere perso.
Marco Baggiani