Mettiamoci d’accordo
«Nessun uomo è un’isola» è la poesia di un certo John Donne, poeta inglese del 1600. Versi che poi sono stati citati anche da Ernest Hemingway e Thomas Merton.
La nostra esistenza è ricca di relazioni che vanno curate, custodite, eventualmente corrette e potenziate. Questo medesimo principio va applicato alle relazioni che intercorrono tra una società sportiva e l’oratorio: di fronte al diritto civile ed ecclesiastico, di fatto e di diritto non sono la medesima realtà. Basta considerare alcune semplici cose per rendersene facilmente conto.
Proviamo a dare uno sguardo all’organizzazione e alla gestione della pratica sportiva. Chi è il titolare dell’attività? A chi sono intestate le attività? Che è come dire: chi ne è il principale responsabile di fronte alla legge civile? Ragione sociale, codice fiscale/partita iva e organi istituzionali sono gli elementi identificanti. Se tali dati sono diversi da quelli dell’opera salesiana e della parrocchia, vuol dire che siamo in presenza di un ente giuridico distinto, anche nel caso in cui presidente o legale rappresentante di questa realtà fosse il direttore della casa o il parroco o l’incaricato dell’oratorio.
È un ente distinto e questo pone la necessità di chiarificare il rapporto esistente tra le due realtà: si tratta di stipulare un accordo sottoscritto dalle due realtà. Normalmente si parla di convenzione: è un atto obbligatorio, richiesto dalla legge e dal diritto proprio, ed è da conservare in archivio e verificare annualmente. Tale documento riassume i principali punti di accordo sia a livello economico e gestionale che educativo e pastorale.
Il dovere di stipulare un accordo (convenzione) pone una questione fondamentale per le opere ecclesiali e per la loro missione: per quale motivo si concede l’utilizzo di proprie strutture?
Fondamentalmente le motivazioni rispondono a due tipologie di ragioni molto differenti tra loro:
- per ragioni economiche: sono strutture che hanno dei costi e da cui ci aspettiamo di ricavare qualcosa, almeno a copertura dei costi;
- per ragioni pastorali: queste strutture sono state costruite per realizzare la missione educativa pastorale, con l’apporto di benefattori e di confratelli, e desideriamo utilizzarle con questa finalità.
Per approfondire questo tema scarica il testo allegato. Se invece hai bisogno di un modello di contratto ti consigliamo di far riferimento all’economato ispettoriale e a dei consulenti professionisti, perché il tema è molto complesso dal punto di vista giuridico e amministrativo, e bisogna evitare ogni forma di approssimazione e improvvisazione.