La carta dei diritti del ragazzo nello sport… e non solo!
Nel 1954 l’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite raccomandò (con la risoluzione 836 (IX)) che tutti i paesi istituissero la Giornata Mondiale dell’Infanzia, data che avrebbe celebrato la fratellanza e la comprensione tra i bambini di tutto il mondo e sarebbe stata destinata ad attività di promozione del benessere dei bambini in ogni parte del globo.
L’Assemblea suggerì ai governi di celebrare la Giornata nella data ritenuta da ciascuno la più opportuna. Il 20 novembre, tuttavia, segna la data in cui l’Assemblea ha adottato la Dichiarazione sui Diritti del Bambino, nel 1959, e la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, nel 1989.
Ci sentiamo in piena sintonia con il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Pascual Chávez, che ha rilasciato un messaggio con il quale invita tutte le comunità salesiane del mondo a rafforzare il proprio impegno per un’educazione positiva. «Basta violenza contro i bambini, per un’educazione positiva senza castighi corporali e punizioni crudeli o degradanti» è il suo appello.
Carta dei Diritti del Ragazzo nello Sport
Cogliendo l’occasione di questo appello e di questa ricorrenza, vogliamo rilanciare la Carta dei Diritti del Ragazzo nello Sport, perché anche nello sport ci sia un’attenzione del tutto speciale ai fanciulli e ai ragazzi:
- praticare sport
- divertirsi e giocare
- vivere in un ambiente salutare
- essere trattati con dignità
- essere allenati ed educati da persone competenti
- ricevere un allenamento adatto alla loro età, ritmo e capacità individuali
- gareggiare con ragazzi dello stesso livello in una idonea competizione
- praticare lo sport in condizioni di sicurezza
- usufruire di un adeguato periodo di riposo
- avere la possibilità di diventare un campione, oppure di non esserlo.